Cos’è
Il Made Green in Italy (MGI) è un sistema volontario di certificazione ambientale promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) per valorizzare i prodotti italiani a basso impatto ambientale. Basato sulla metodologia Product Environmental Footprint (PEF), il MGI garantisce che un prodotto sia realizzato in Italia con elevati standard ambientali lungo tutto il suo ciclo di vita.
L’obiettivo del marchio è differenziare i prodotti italiani sul mercato, migliorandone la competitività e comunicando ai consumatori il loro ridotto impatto ambientale.
Metodologia
Il processo di certificazione MGI segue questi principali passaggi:
- Applicazione della metodologia PEF: il prodotto viene analizzato lungo tutto il suo ciclo di vita per valutarne gli impatti ambientali.
- Sviluppo di Regole di Categoria di Prodotto (RCP): per garantire la comparabilità tra prodotti simili, sono definite specifiche regole metodologiche per ogni categoria.
- Verifica e convalida da parte di enti terzi: un organismo accreditato verifica i dati e l’applicazione delle regole PEF.
- Rilascio del marchio Made Green in Italy: il prodotto certificato può esporre il logo MGI, comunicando il suo ridotto impatto ambientale.
Il MGI adotta un approccio Life Cycle Assessment (LCA), considerando indicatori ambientali quali il consumo di risorse, le emissioni di gas serra e l’uso del suolo.
Norma di riferimento
Lo schema di certificazione MGI è regolato dai seguenti riferimenti normativi:
- Decreto Ministeriale 56/2018: stabilisce i criteri e le modalità di applicazione del marchio.
- Raccomandazione della Commissione Europea 2021/2279/UE: fornisce le linee guida per il metodo PEF.
- Norme ISO 14040 e 14044: standard internazionali per la valutazione del ciclo di vita.
- Regole di Categoria di Prodotto (RCP): definite per specifici settori merceologici.
Obiettivi
L’adozione della certificazione MGI si propone di:
- Valorizzare la sostenibilità del Made in Italy: evidenziando prodotti italiani con elevate performance ambientali.
- Rendere trasparente la comunicazione ambientale: evitando il greenwashing e fornendo ai consumatori informazioni affidabili.
- Incentivare le imprese alla riduzione dell’impatto ambientale: attraverso strumenti di misurazione e miglioramento basati sul PEF.
- Promuovere la competitività dei prodotti italiani: differenziandoli sui mercati nazionali e internazionali.
- Contribuire agli obiettivi di economia circolare: supportando strategie produttive più sostenibili.