SERVIZI DI LAVANOLO SEMPRE PIU’ SOSTENIBILI NEL RISPETTO DEI CAM

Con il Decreto del Ministero dell’Ambiente sui “Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di lavaggio industriale e noleggio di tessili e materasseria”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel gennaio 2021, si era puntata l’attenzione sui servizi di lavanolo, ovvero le attività di noleggio e lavaggio di tovaglie, lenzuola e simili da parte di mense, ospedali, scuole, carceri, caserme, ecc.

Tale servizio comprende, totalmente o in parte, le attività di ricondizionamento, logistica e noleggio di dispositivi tessili, di materassi e guanciali, di indumenti ad alta visibilità nonché di dispositivi medici sterili.

Efficientamento energetico e idrico per accedere agli appalti della PA

In linea con gli obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale previsti nel Piano d’azione per la sostenibilità ambientale e dei consumi nella pubblica amministrazione adottato nel 2008, si continua ad insistere sugli incentivi per dare una spinta all’efficientamento energetico e idrico e alla riduzione dell’uso di sostanze pericolose nei processi di noleggio e lavaggio da parte delle aziende interessate ad accedere agli appalti della pubblica amministrazione.

Al servizio di lavaggio e distribuzione di tessili e materasseria sono correlati infatti vari impatti ambientali, quali quelli legati all’eutrofizzazione acquatica, ai cambiamenti climatici e alla tossicità umana: attraverso l’applicazione dei CAM sarà possibile contribuire principalmente alla riduzione dei consumi energetici e delle correlate emissioni di gas climalteranti, alla riduzione dei consumi idrici e alla riduzione dell’uso di sostanze pericolose nei processi di lavaggio.

L’utilizzo di idonei sistemi di filtraggio e riutilizzo dell’acqua al fine di ridurne il consumo, l’uso di detergenti e sostanze chimiche meno nocive per l’ambiente per la ridurre le sostanze pericolose, l’attuazione di misure di gestione ambientale e di gestione e controllo della biocontaminazione, sono solo alcuni dei criteri ambientali previsti dal documento.

Inoltre, sono valorizzate anche le certificazioni che comportano un miglioramento continuo dell’impronta ambientale (Made Green in Italy) o dell’impronta di carbonio del servizio o dell’organizzazione.

Tra i criteri premianti, citiamo le seguenti certificazioni ambientali:

  • certificazione di impronta climatica di prodotto conforme alla UNI EN ISO 14067 o equivalenti;
  • certificazione dell’impronta idrica di prodotto conforme alla UNI EN ISO 14046 o equivalenti;
  • possesso del marchio nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti “Made Green in Italy”;
  • certificazione di un sistema di gestione dell’energia conforme alla UNI CEI EN ISO 50001 o equivalenti;
  • certificazione dell’impronta di carbonio di organizzazione conforme alla UNI EN ISO 14064-1

Metodologia LCA per lo studio del ciclo di vita

Per determinare l’impatto ambientale dei prodotti lavorati in una ottica di Product Environmental Footprint, che tenga conto dei fattori che influiscono sull’ ambiente durante l’intero ciclo di produzione e distribuzione, risulta fondamentale l’affidamento ad un approccio di analisi LCA (Life Cycle Assessment), attraverso cui vedere rappresentato il proprio lavoro con dati solidi e attendibili sul piano della valutazione d’impatto.

Questi risultati contribuiranno, oltre che al miglioramento dei processi lavorativi interni, anche al posizionamento sul mercato delle organizzazioni di servizi, che avranno gli strumenti necessari a comunicare correttamente e coerentemente i propri impatti sull’ambiente e sul territorio in cui operano.

Ricordiamo che, con l’entrata in vigore dei suddetti CAM, le stazioni appaltanti sono obbligate ad applicarli per l’acquisto o il noleggio di prodotti tessili che possono essere: il tessile piano (settore sanitario e turistico – alberghiero e altre strutture assistenziali, detentive etc.); gli indumenti da lavoro in ambito sanitario e non, gli indumenti ad alta visibilità e i dispositivi di protezione individuale (DPI); i kit in TTR – tessuto tecnico riutilizzabile (kit chirurgico a base riutilizzabile sterilizzato e lavato per il settore ospedaliero); i teli ed i camici di diverse dimensioni; la materasseria ed altre categorie di tessili trattate nei servizi di lavanderia industriale ed usate dalle stazioni appaltanti.

LCA Ambiente può aiutarti a verificare la conformità ai CAM, calcolare l’impronta ambientale o l’impronta di carbonio del tuo servizio attraverso uno studio LCA, aiutarti ad implementare un sistema di controllo della biocontaminazione ai sensi della norma UNI EN 14065 e molto altro. 

Contattaci, siamo a disposizione per rispondere alle tue domande e valutare insieme i passi da fare!